Ancora percepiva il suono della sua voce, cristallino e suadente, come brezza di primavera frusciante fra le fronde. Sophie cercava di concentrarsi sulla lezione ma inutilmente. La custodia del violoncello era poggiata contro il muro, una macchia argentea indistinta come una chiazza d’acqua sopra una superficie ghiacciata.
Ma ciò che sentiva dentro, nel suo profondo, non era il freddo dell’inverno che già era alle porte. Ciò che la turbava era il dolce torpore che s’insinuava con le sue lunghe dita affusolate sotto la pelle, come le sue mani che accarezzavano le vibranti corde!
Era calore. Calore così bruciante da lasciarle le gote arrossate dall’emozione. Ogni volta che pensava a Gilles, ogni volta che rifuggiva il suo sguardo austero, tutto iniziava a turbinare come rimosso da una tempesta.
Ed anche questa volta, Gilles era stato esplicito: avrebbe potuto partecipare al concorso solo se fosse riuscita ad essere impeccabile nell’esecuzione della partitura.
Lui sorrideva spesso, i suoi occhi sorridevano, ogni suo gesto era gaio… ma quando insegnava, quando a volte la correggeva tenendole l’archetto fermo sulle corde, mentre i suoi capelli le lambivano i lati del viso, in quei momenti Gilles era serio. Severo. Esigente. Ossessionante. Maledettamente sensuale!
with english version at the bottom 🙂
©Claudine Giovannoni
Mi piace: si vede, anzi, meglio, si sente, nelle tue parole, quanto la musica faccia parte della tua vita, tanto da saper descrivere così bene quello che si prova quando si suona uno strumento.Un abbraccio.
leggerti è un soffio di poesia che libera l’immaginazione fra i pentagrammi dell’anima.
Sempre bravissima, un caro abbraccio.
Bello il testo e anche l’immagine (… è tua?).
Mi ha ricordato un libro che ho adorato: Una musica costante – di Vikram Seth. 🙂
Ha ragione Riju, la musica è dentro te, fa parte di te…
io purtroppo non so suonare, ma adoro la musica, la trovo un’espressione sublime della bellezza.
Ciao Claudine
La musica è indiscutibile musa. Trasuda dal testo danzando sopra un artistico pentagramma. Ci si addentra tra le testimonianze dei protagonisti del racconto e si rimane invischiati in un amore per il mondo delle note; capace, con la sua poesia, di addolcire anche gli animi più irrequieti e di elevare gli altri.
Un sorriso per una lieta serata.
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Poesia e sensualità; ma la poesia, come la musica, è amore e la sensualità è amore: dunque un doppio amore. Unire questi due piaceri eletti credo sia una delle cose più sublimi dell’esistenza. E tu, cara Claudine, lo sai fare, anzi sei tale te stessa!
Grazie per questi momenti di serena evasione, ma anche di dolci rimpianti, Alberto
Bellissimo… Anche il disegno è molto bello, lo hai fatto te??
è uno schizzo preso in prestito dal web 🙂
purtroppo non sono per nulla brava a disegnare persone…
quando ho visto la giovane ho visto “Sophie”…
serenità :-)claudine
Sorrisi e serenità per una buona continuazione.
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