Dhoruba*Tanpèt (omaggio a D. Walcott)
© 2007 Emanuele Mobiglia
http://www.swans.com/library/art17/gmonte120.html
Commento di Francesca Saieva
*Condotte di solitudine* (Sartre) come schegge tra fondali. E le mani si stringono al tempo, colori si lavano d’acqua. Perlecome ‘neri di note’ mentre il fluire di ogni cosa è già nelleferitoie di un sasso. Impossibile spezzare la *frase infinita* ora che il tempo non esiste tra le nostre parole straniere.Perchè un popolo migratore “non si appaga di gusci vuoti – ma baratta – sempre verità e illusioni” (Nietzsche). Ora lamoltitudine e il suo zero sosta nella torre del non senso,come vecchio faro abbandonato, tra spazi bianchi e finestre d’acqua sulle nostre incomprensioni, mentre nella stanza-isola “si solleva un oceano di aria” (Holm). (J.P. Sartre, *Critica della ragione dialettica* (trad.di P.Caruso), Il Saggiatore, 1963; F. Nietzsche, *Opere* (trad.G.Colli), Adelphi, 1973; B. Holm, *Isole*(trad. di S. Viviani), Guanda, 2002.)