Tra il 1993-94 spesi 10 mesi indimenticabili (per varie ragioni) nella Rep. Domenicana.
Qui ebbi modo di apprendere lo spagnolo e di cimentarmi nella mia prima attività di responsabilità, in qualità di Resident Manager di un’agenzia di viaggio con sede a Zurigo (Henzi Travel – Thalwil).
L’idea iniziale era quella di passare un paio di mesi tranquilli al sole dei Caraibi, sono onesta e sincera.
Poi però il destino ha tessuto la sua trama… o meglio sono finita dentro in un altro tipo di trama che definisco per comodità “rete”.
Questa rete … di conoscenze, mi permise di agevolare una mia richiesta di permesso per lavorare (cosa piuttosto difficile per uno straniero).
In un batter d’occhio ero in possesso di un autorizzazione di soggiorno a tempo indefinito che mi permetteva di espletare funzioni di quadro, grazie alle mie conoscenze linguistiche che a quelle latitudini erano notevoli.
Fui presentata al direttore sig. Ramon della Prieto Tours che cercava una persona alla quale affidare la gestione delle pratiche inerenti i turisti in provenienza dall’Europa.
Era la manna piovuta dal cielo: mi fu dato un bel ufficio climatizzato, una segretaria personale, un salario da favola in dollari americani (che sul mercato nero potevo cambiare per il doppio del loro valore!!)
E così mi ritrovai a lavorare sodo, specialmente 2 giorni alla settimana (solitamente il sabato e domenica) dove arrivavano/partivano i gruppi di turisti.
Personalmente mi occupavo di seguire più con cura i V.I.P. (dalla Kris Tour Milano o Roma oppure da Airtour Francoforte). Da Zurigo ricevevo per fax le liste (non c’era ancora Internet) la segretaria verificava le riservazioni presso gli alberghi ed eventuali altri optionals. Io organizzavo il resto, curando nel dettaglio che ad esempio, all’arrivo all’aeroporto vi fosse la limosine che portasse i V.I.P. fino al Golf Club & Residence La Casa de Campo. I più rompiscatole erano gli italiani! Allora la tattica dei 100 e 1 salamelecchi con tanto di “onorevole” e “commendatore” … funzionava a meraviglia! Alle mogli faceva inoltre piacere di essere servite e riverite da giovanotti col fisico atletico e dal sorriso sgargiante (quelle buongustaie! bastava vedessero un paio di glutei ben fatti sotto le livree e già spettegolavano tra loro… sempre a dovuta distanza dai mariti … casca mondo se questi le avessero sentite).
Perciò più di una volta, ammetto senza vergognarmene, ho incassato lauti mance… che poi riutilizzavo per “mantenere i contatti proficui” con chi nell’albergo doveva mettere in pratica le mie richieste. Omertà… però è così che funzionava e guarda caso, una volta imparata la lezione, la sottoscritta non aveva che raramente incontrato problemi.
Differente era la modalità in utilizzo all’aeroporto!
Ero autorizzata ad entrare ed uscire con i passeggeri… o meglio, muovermi sul tarmac che è zona franca… ciò aveva comunque il suo prezzo. Pertanto a volte dovevo passare dal Duty Free e farmi impaccare una bottiglia di whisky per un qualche doganiere; in cambio, quei passeggeri che erano da me accompagnati non dovevano fare file ed esibire il contenuto delle loro valigie. Ed ecco un’altra buona ragione per dare alla brava Res.Manager un compenso extra!
Potrei raccontare diversi aneddoti e/o fatti realmente accaduti… da spanciarsi dalle risa, ma voglio che questo sia un sito web “dinamico” e mi tengo ai fatti salienti!
Per quanto riguarda i sentimenti, Santo Domingo è stata una Piattaforma spettacolare. Nulla di trascendentale, oserei affermare “il tutto platonico”, ma comunque intrigante. Lì a metà tra il continente Americano e l’Europa, vi avevo rivisto una persona che (all’età di 18 anni) aveva marcato a fuoco il mio cuore.
Forse ci sarei restata più a lungo, se non fossero subentrati grossi problemi politici interni. Già da qualche tempo, la situazione era tesa e Jorge Blanco il pressidente di allora, si era creato una marea di nemici.
Essendo di carnagione chiara ed avendo i capelli castano chiari, mi accorsi che sempre più i campesinos mi guardavano con sguardi freddi. Un paio di volte al Supermercado Nacional mi apostrofassero -Gringa, vuelve a tu casa!-. A loro non interessava il mio passaporto CH. Altri amici svizzeri che vivevano nella capitale, seriamente pensavano alla peggio… così da un giorno all’altro ci siamo trovati con le forze armate USA giunte di soppiatto per mettere fine al golpe militare.
Non sono mai stata propensa a mettere a serio rischio la mia persona… non mi vergogno d’ammettere che quando iniziarono le prime sparatorie proprio sotto il residence dove vivevo sul Malecòn mi rintanai nel bagno in presa al panico.
Non ci volle troppo tempo per prendere la triste decisione di mollare tutto e fare le valigie.
Essendo l’aeroporto bloccato, riuscii grazie alle mie conscienze, a raggiungere Puerto Rico su di un velivolo della Air Force americana. L’avventura Caribeña era giunta ad un brusco fine!