Mi sentivo buffo, nell’incapacità di aprire gli occhi e di reggermi in piedi. Ma qualcosa dentro di me mi suggeriva che era tutto in ordine: anche perché percepivo il calore e la dolcezza di una presenza affettuosa.
Mi sentivo protetto e non abbisognavo di null’altro.
Era un tuffo nella realtà corporea, l’immersione in una nuova esperienza che mi avrebbe aiutato a crescere spiritualmente.
Chissà perché, ma infondo non mi sentivo per nulla diverso da te che ora leggi.
Poi dopo qualche settimana le cose cambiarono.
Arrivarono un paio di persone a me sconosciute che mi portarono via dal calore ed amore della mia mamma.
Dicevano che era per il mio bene: mi vezzeggiavano e coccolavano, mi nutrirono con cose buone anche se a me sarebbe bastato il latte materno.
A poco a poco la tristezza sparì ed iniziai a fidarmi di quelle mani che mi accudivano amorevolmente.
Mi sentivo importante ed ogni mio tentativo nell’eseguire ciò che mi era richiesto veniva ricompensato da una carezza e da un biscotto.
I piccoli cuccioli d’uomo mi adoravano: a volte mi mordevano le orecchie o mi tiravano forte la coda, anche se questo mi procurava dolore, pensavo che fosse la loro maniera per dimostrarmi il loro amore.
Il tempo passava ed io crescevo, crescevo molto rapidamente. Così i miei nuovi padroni, eh sì poiché loro mi “possedevano”, iniziarono a portarmi in una sorta di scuola per quelli che come me avrebbero dovuto imparare l’obbedienza assoluta.
Dovevo comprendere tante cose per poter convivere con loro, da me si aspettavano moltissimo e mi continuavano a ripetere instancabili i loro ordini: vieni qui, resta lì, seduto, corri.
Ma mi ricordo la cosa che più mi piaceva: giocare!
Ogni occasione per rincorrere quei piccoli cuccioli d’uomo era meravigliosa; passavamo ore a correre e poi facevamo le coccole. Era bello e dolce, come con la mia mamma!
Mi lasciavo volutamente tirare la coda o mordicchiare le orecchie, erano per me espressione di affetto.
continua su…
Un racconto scritto meravigliosamente! Mi ha fatto piangere… ci sono troppi casi simili, poveri cagnolini.