
E chi non riconosce questa montagna?
E’ certamente più impressionante osservarla da molto distante… Il Monte Fuji, 3’776 metri d’altezza, è la montagna più alta del Giappone, ed una volta vista non la si dimentica più.
Certamente non è stata meta di un mio pellegrinaggio… seppure anni or sono, non nascondo che l’idea mi era transitata per il cervello. D’altronde, avevo anche formalmente chiesto alla mia responsabile di settore (nel lontano 1989) di poter usufruire di un congedo di 3 mesi per recarmi a Kanazawa ad apprendere il giapponese…
Ricordo vagamente la faccia di Elisabeth Burri: pensava mi stessi prendendo gioco di lei, .. e della sua pazienza. Beh, per chi ha avuto la fortuna di conoscermi bene, può affermare che a volte ero molto (molto ma molto) imprevedibile! Difatti, portai a buon fine la formazione di Maître de Cabine… e dimenticai il giapponese, ma solo per qualche anno.
E così fu’ che in Giappone non passai che il “time of rotation”… senza indubbiamente avere il tempo necessario per imparare anche la lingua.
Mi consolai con la deliziosa cucina: che fino ad oggi mi lascia con le “farfalline” nello stomaco. Non posso passare davanti ad un sushi-bar senza entrare… è più forte di me!
Del Giappone ricordo alcune mete, raggiungibili da Tokyo oppure da Osaka, quest’ultima destinazione Swissair iniziò a servire all’inizio degli anni ’90 con l’MD-11.
(inserire foto da scansione)

Kyoto
Dal 794 al 1300 Kyoto era la capitale e fino al 1868, la residenza dell’Imperatore. Oggigiorno è la settima maggiore città dell’isola.
Durante i secoli, Kyoto fu più volte distrutta da guerre ed incendi, solo durante la seconda guerra mondiale fu risparmiata grazie il suo valore storico. Innumerevoli templi ed edifici sacri, oggigiorno d’inestimabile valore, hanno sopravvissuto nel tempo.

Costruito nel 780, questo templo è il più frequentato del Giappone. E’ associato al Buddismo Nara, la setta più vecchia del buddismo giapponese.
E’ situato all’est di Kyoto, sulla di una collina alberata, ed offre dalla famosa terrazza, una vista superba sopra la città stessa.
Sotto la terrazza è visibile la sorgente d’acqua che da il nome al tempio: la leggenda racconta che quest’acqua sorgiva abbia poteri curativi.
Seppure mi definisco “superstiziosa”…. non ci ho fatto il bagno e neppure l’ho assaggiata. Prediligo una buona tazza di green tea oppure di sakè (alla giusta temperatura: ne caldo ne tiepido).

Nara
Fondata nel 710, Heijokyo fu la prima capitale permanente del Giappone, a modello di Changan l’allora capitale della Dinastia Tang cinese. Oggi è conosciuta con il nome Nara ed occupa un importante posizione nella storia del Giappone.
L’ambizione politica e l’influenza dei monasteri buddisti divenne una seria minaccia per il governo, così che la capitale fu spostata a Nogaoka nel 784.
Nara è ubicata nella pianura Kinai, pressoché nel centro dell’arcipelago del gippone, meno da un’ora da Kyoto ed Osaka; grazie al suo passato quale capitale, le vestigia storiche annoverano alcuni dei templi buddisti e siti culturali più vecchi del Giappone (ad es: Todaiji Temple, Horyuji Temple).

A Nara c’è un bellissimo parco botanico, dove vivono in libertà centinaia di cervi. Questi animali sono considerati dalla popolazione indigena “messaggeri delle divinità”.
Famoso in tutto il mondo, il templio Todaiji , racchiude diversi dei tesori più importanti del Giappone.
Nella Daibutsuden Hall, vi si trova la più grande statua, esistente al mondo, di budda in legno di ben 15 metri d’altezza e 25 tonnellate.
Bagni nelle sorgenti termali (onsen)
Altra esperienza da non perdere… immergersi nei bagni termali (“onsen”), nel mezzo della natura rigogliosa e verdeggiante!
Esistono 9 tipi differenti di sorgenti termali, associati a terapie di guarigione ben distinte. Pertanto, l’effettuare dei bagni nella giusta sorgente può realmente giovare a risolvere o alleviare dei problemi medici.
In questo Spa abbiamo passato 2 notti memorabili, usufruendo dell’alloggio in un albergo giapponese dove erano serviti i 3 pasti principali.
Non parlavano l’inglese e pertanto l’impresa è stata “incredibilmente genuina”…
Dormire su di un futon e mangiare accovacciati a terra non è comunque ginnastica per tutti. C’è da rimanere stupefatti come però per gli indigeni (anche ultra ottantenni) la cosa risulta elementare e naturale… come bere un bicchiere d’acqua!
Osaka
Costruito sopra le rovine dell’Ishiyama Honganji Temple, l’Osakajo (castello di Osaka) iniziato nel 1583 divenne il centro del Giappone unificato sotto il dominio dell’imperatore Toyotomi.
A dispetto dell’unità.. nel 1615 le truppe di Tokugawa attaccano e distruggono il castello mettendo fine alla linea di Toyotomi. Il castello fu nuovamente ricostruito da Tokugawa Hidetada nel 1620, durò poco… nel 1665 la torre principale del castello è colpita da un fulmine e bruciò.
Solo nel 1931 il castello venne nuovamente ricostruito, e nel 1997 i lavori furono ultimati dando al castello l’attuale aspetto affascinante.

La necessità di costruire castelli per protezione, risale attorno al 15esimo secolo, quando il governo giapponese cadde in un caotico stato d’allerta (sengoku jidai).
I castelli e le cittadelle fortificate, consistevano generalmente in strutture circolari di difesa, comunemente chiamati “Honmaru” (cerchio principale). Seguiva un “Ninomari” (secondo cerchio) ed un “Sannomaru” (terzo cerchio). Le torri più alte erano situate nel Honmaru, mentre i Lords e loro famiglie vivevano in residenze confortevoli nel Ninomaru. I Samurai vivevano nelle cittadelle attorno al Castello; più alto era il loro rango sociale, il più in prossimità del Castello risiedevano.
