Mi sento unicamente una "Cittadina del Mondo"
figlia, madre, amica, compagna, donna...
Ho viaggiato lungo rotte conosciute ed altre ignote, per lavoro ma anche per curiosità o solo per il desiderio di scoprire nuovi luoghi!
L'esperienza a contatto con altri popoli, religioni e culture, mi ha insegnato a venerare Madre Natura ed ogni forma di vita che ci conduce a valutare precetti inconfutabili, ma che purtroppo troppi ignorano nel più assoluto egoismo.
Vi apro le porte del mio mondo virtuale... seguitemi lungo l'itinerante scorrer d'acqua lasciando traccia di vissuto.
What to say about Claudine? She is passionate about living a present, balanced and authentic life, with a healthy dose of humor! She loves to travel the world, explore new places, people and food, but equally loves to retreat into silent solitude. She is a writer who follows a hidden path, into an unfamiliar world. If you just surrender and go with her on her eerie journey, you will find that you have surrendered to enchantment, as if in a voluptuous and fantastic dream. She makes you believe everything she sees in her fantasy and dreams. But as well you take a journey to the frozen mountain peaks of the north of Europe, to the crowded sweating streets of Mexico or Africa. Her characters are wonderfully real and wholly believable perfectly situated in her richly textured prose. She’s a lovely person and she writes with exquisite powers of description! She’s simply great! R. McKelley
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Chi è Claudine? Lei è appassionata nel vivere al presente una vita equilibrata e autentica, con una sana dose di humour! Ama viaggiare per il mondo, esplorare nuovi luoghi, persone e cibo, ma ugualmente ama ritirarsi in solitudine, nel silenzio. E' una scrittrice che segue un sentiero nascosto, verso un mondo sconosciuto. Se solo vi arrendete e andate con lei in questa spettacolare avventura, realizzerete che vi siete confidati all’incantevole, come in un sogno fantastico ed avvolgente. Vi farà credere ad ogni cosa che lei vede nei suoi stessi sogni e fantasie. Ma inizierete anche un viaggio verso le cime ghiacciate del nord Europa, verso le strade affollate del Messico o Africa. I protagonisti sono magnificamente reali e totalmente credibili stupendamente inseriti nella ricca trama di prosa. E’ una “grande” persona e scrive con uno squisito potere descrittivo. E’ semplicemente magnifica.
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La prossima domenica 9 aprile, in occasione degli Eventi Letterari Monte Verità, il mio ultimo romanzo Il Segreto degli Annwyn (in lingua italiana e inglese) sarà in vendita sul Lungolago di Ascona.
Un’occasione da non perdere per chi desidera acquistare una copia autografata!
The next Sunday, April 9, at the Literary Events Monte Verità, my latest novel The Annwyn’s Secret (in Italian and English) will be on sale on the lake shore of Ascona.
An opportunity not to be missed for those who want to buy an autographed copy!
Inside my novels, there is a common dream aiming to change the world for a better place for humankind… You will find appealing descriptions of places far away, you may travel with the characters on airplanes and sailboats, you will plunge into unrevealed mysteries and you will feel the shiver realizing that most of it are realities behind a closed door.
The last book “The Annwyn’s Secret” is available in English on Amazon.com, for the other books you can order them (Italian versions) directly here.
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Tra le pagine dei miei libri, c’è un sogno comune di cambiare il mondo facendolo diventare posto migliore per l’umanità… Nei romanzi, troverete accattivanti descrizioni di luoghi lontani, viaggerete seguendo i personaggi su aerei e barche a vela, vi immergerete in misteri non rivelati e percepirete un brivido realizzando che la maggior parte di quanto scrivo sono realtà dietro una porta chiusa.
L’ultimo romanzo “Il Segreto degli Annwyn” è ora disponibile in inglese su Amazon.com, gli altri libri(versione italiana) puossono essere ordinati direttamentequi.
Il blog di Claudine Giovannoni è stato curiosamente il primo che ho cominciato a seguire subito dopo aver aperto l’account su WordPress, qualche anno fa. Un incontro casuale. O for se no. A parte la questione del multilingua, che mi aveva attirata in un primo momento, nel suo blog ho riscontrato una grande sensibilità nel trattare alcuni temi a me cari: il viaggio, la letteratura, la musica e la natura. Dopo aver seguito virtualmente la presentazione del suo ultimo libro (non il primo) e dopo averci girato attorno per un po’, mi sono decisa a contattare l’autrice per poter acquistare una copia. Oltre alla questione dell’unicità del libro, sicuramente oggetto di attrazione per gli amanti dei libri (infatti, non è possibile acquistarlo nelle librerie, a meno che non ci si trovi in Svizzera), mi avevano incuriosito i temi che mi era sembrato di individuare: la mitologia, il viaggio e, il più importante, la natura. L’aspettativa era quella di ritrovare nel libro la raffinata sensibilità dell’autrice che avevo scorto fra gli articoli del blog; la lettura ha confermato la suddetta aspettativa ed è con piacere che ho deciso di dare il mio contributo di lettrice e presentare il suo libro in questo piccolo spazio. Quella che segue è l’interpretazione di una lettrice. Ringrazio Claudine per la gentilezza, per gli spunti (tanti) e per le emozioni che ha messo nel suo libro.
Aconteceu aqui, mas poderia ter sido em outra parte do mundo. Ou talvez não. Talvez os acontecimentos estejam em fila,
ordenados, justos, esperando para colidir com as pessoas,
e as pessoas, iludidas, pensem que a colisão além de natural é aleatória.
È successo qui, ma sarebbe potuto succedere in un’altra parte del mondo.
O forse no. Chissà che gli eventi non stiano tutti in fila, in ordine,
aspettando giusto di entrare in collisione con gli individui
e quest’ultimi, illudendosi, pensano che tale collisione sia tanto naturale quanto casuale.
Ondjaki, E se Amanha o Medo.
Il 2022, una data molto vicina al lettore del 2016, è stato colpito da un terribile cataclisma ambientale che ha decimato gravemente la popolazione mondiale. I superstiti sono stati costretti a spostarsi nelle poche zone della terra ancora vivibili e si sono dovuti adattati a strette misure di sicurezza, al fine di poter rispondere adeguatamente a frequenti situazioni di emergenza. Il Segreto degli Annwyn, ambientato nel XXIII secolo, presenta al lettore un tempo probabilmente diverso da quello che ci si potrebbe immaginare nella meno negativa delle ipotesi. Forse deluderà le aspettative, d’altronde nello stesso modo in cui il XXI secolo deve aver deluso le aspettative delle generazioni precedenti, ma metterà il lettore davanti ad una cruda realtà: la distruzione della natura, un processo già in atto da molto tempo. Nel XXIII secolo molte cose sono cambiate e la tecnologia ha raggiunto livelli esorbitanti. Tuttavia, per molti altri aspetti l’umanità ha compiuto molti passi indietro: la natura ha subito danni irreversibili e molte specie viventi si sono estinte. Durante tutta la lettura del romanzo aleggia la macabra minaccia del disastro ambientale ed impera il monito del dover agire, subito, per cercare di arginare il cataclisma ormai prossimo; purtroppo non si tratta di finzione né di fantascienza.
Notevoli cambiamenti sono stati fatti in merito alla sfera politica e finanziaria del globo e il Potere Unificato è emerso come una sorta di partito unico (che mi ha ricordato i tratti del Grande Fratello di George Orwell), il quale si avvale del servizio per la sicurezza svolto dal corpo della Squadra Sperimentale. Se da una parte il Potere Unificato si è distinto per aver preso le redini del mondo in un momento di devastante confusione, dall’altra parte le sue decisioni hanno leso le basi della libertà dei suoi cittadini.
Le vicende del romanzo sembrano svolgersi seguendo cerchi concentrici, su cui si collocano molteplici personaggi e azioni parallele; essendo il centro occupato da un nucleo di tre protagonisti: il punto di partenza è ad Ascona, in Svizzera, dove vi sono Chrisa, suo fratello Joshua e il loro fedele amico irlandese Marius, il quale sembra aver sempre vissuto per mare e che, solo in un secondo momento, rivelerà la sua natura mitologica.
Fra Chrysa e Joshua, entrambi ventenni, c’è un amore incondizionato familiare condito con quell’ingrediente che solo fratelli e sorelle conoscono, un rapporto complice e perennamente puerile, ombreggiato però dalla morte prematura di entrambi i genitori, avvenuta pochi anni prima degli eventi qui narrati in circostanze oscure e mai chiarite.
Chrisa e Joshua, rimasti orfani, hanno deciso di vivere sulla barca di famiglia che la defunta madre aveva chiamato Avalon Mist, rievocando l’isola avvolta nella nebbi su cui re Artù fu trascinato dopo essere stato ferito in battaglia e dove, secondo alcune leggende, era stata fabbricata la sua spada.
Le vicende narrate nel libro si svolgono per mare, per terra e per aria, richiamando le parole che Claudine Giovannoni usa per presentarsi ai lettori:
«Avendo girato il mondo di terra, di mare e d’aria sempre alla ricerca di nuove emozioni e per conoscere nuove culture, mi piace definirmi “Una Cittadina del Mondo”».
Chrisa, sebbene nata da genitori mortali come suo fratello genetico, è un’Annwyn, ovvero fa parte di un gruppo di individui che l’autrice presenta con le seguenti parole:
«Questi “sognatori”, comunemente chiamati Annwyn, sono provvisti della stessa struttura molecolare umana nella finalità di proteggersi camuffando la loro presenza tra di noi, ma il potere della loro mente è incommensurabile. Gli Annwyn iniziarono a giungere in gra numero sul pianeta Terra attorno alla fine del secondo millennio. Dapprima, a decorrere dal 1970, furono trattati come casi anomali […] Solo in un secondo momento, grazie alla scoperta di codici antichissimi si comprese il vero motivo della loro presenza sul pianeta: aiutare gli esseri umani a progredire spiritualmente e quindi salvarsi dall’imminente cataclisma planetario, predetto fin dall’antichità».
Dunque, gli Annwyn sono dei sognatori che riescono ad andare oltre la realtà delle cose; essi sono in grado di viaggiare fuori dall’involucro corporeo in una dimensione metafisica nella fase di Rapid Eye Movement del loro sonno. Nella mitologia gallese Annwyn era il nome dato al regno dell’oltretomba; in alcune fonti mitologiche si legge che”[…] all’inizio non c’era nulla, solo Dio e l’Annwyn”, l’inizio dell’Universo.
In uno dei viaggi notturni, proprio quello che inaugura le vicende del libro, Chrisa inciampa (non casualmente) in un oggetto misterioso che raccoglie e che, successivamente e con l’aiuto di Marius, riesce a identificare come la Matrice Vibrazionale. Si tratta di uno strumento apparentemente inerte, ma che sembra possa essere messo in moto per rompere lo specchio della Proiezione e dissolvere il ciclo di nascita, morte e rinascita.
Una serie di eventi turba l’equilibrio iniziale. Un’indefinita minaccia, proveniente da non si sa bene dove, irrompe fra le pagine del libro e si ha la sensazione che per i protagonisti sia giunto il momento di fare qualcosa di estremamente importante. Intrigante e curiosa è la presenza di personaggi provenienti da altri mondi: Hator, che sembra esser stato legato a Chrisa sin da tante antecedenti vite, Lord Warden, un essere mitologico senza età con dei piani possibilmente malefici, Gwynn ap Nudd, ovvero il figlio bianco della notte, ed altri che qui non nominerò.
Così, minacciati da ciò che potrebbe mettere a repentaglio le proprie vita, Marius, Chrysa e Joshua volano in un’Irlanda ancora abbastanza simile a quella del passato (o del presente di noi lettori), conservatasi come protetta da un incantesimo, e si raccolgono attorno ad un luogo importante per la mitologia celtica, il monastero di Clonmacnoise.
Ben presto si attiva un triangolo energetico che collega Svizzera, Francia e Irlanda, in cui i riti pagani, le voci dell’antichità,forze ed energie sconosciute si uniranno per portare a termine un compito mistico e divino.
In realtà, il viaggio affrontato dai protagonisti è di tipo metafisico e procede nella in direzione dell’assoluto
dell’essere, dell’infinito e dell’unità armonica. Si intrecciano in modo complesso le teorie filosofiche dell’essere e quelle religiose di matrice buddhista. “Come in basso, così in alto”, furono le parole di Ermete Trismegisto sulla tavola di smeraldo che, non casualmente, aveva lo stesso colore dominante della terra d’Irlanda.
Ha un ruolo rilevante la teoria fisica della meccanica quantistica, la quale dimostra che l’essere umano è un tutt’uno con l’universo: esiste una matrice (vibrazionale) che è il collante di tutto; la materia è vibrazione e la vibrazione è energia.
In effetti, la lettura del libro implica un esercizio mentale di comprensione, e in questo il lettore è molto vicino a Joshua, l’unico protagonista della triade completamente umano. Così come il giovane si ritrova a sfidare la sua facoltà mentale per poter seguire sua sorella in uno dei suoi viaggi notturni oltre la realtà, analogamente il lettore deve entrare nella giusta dimensione spirituale per poter seguire il viaggio dell’essere.
Il fulcro della questione orbita attorno uno dei più comuni temi nella letteratura: una volta compiuta la scissione (uomo/donna, male/bene, vita/morte e così via), la felicità e la pace sono svanite, perse nel mistero dell’essere. Così gli umani si affannano nella ricerca di qualcosa che non hanno (o che hanno perso), persino dominando e distruggendo per affermare il proprio io:
«C’era qualcosa di intrinseco, che si pensava fosse insito nel DNA degli umani: la presenza del diabolico! Da cui l’eterna lotta del bene contro il male! Lungo i secoli l’uomo progrediva per poi ricadere nel limbo della propria incoscienza, continuando ad errare e a generare orrore e distruzione attorno a sé».
Solo esseri superiori (Annwyn inclusi) riescono a cogliere il vero dono della vita umana, che é semplicemente l’estensione della natura stessa:
«Il nostro è un dono meraviglioso, Marius. Vedi qual é il nostro potere? Credo che ogni creatura abbia il suo posto in questo universo. Il problema subentra quando qualcuno mira all’egemonia ed al controllo sopra ogniforma vitale».
I protagonisti si affannano per cercare di sbrogliare gli enigmi in cui inciampano, dovendo trovare delle spiegazioni e fare delle scelte di capitale importanza. In tutto questo, a nulla serviranno gli sforzi dei membri della Squadra Sperimentale, che risulteranno essere tagliata fuori da questa specie di “dimensione magica”.
In verità, a mio avviso Il Segreto degli Annwyn lascia avvolte nel mistero molte questioni, fino alla fine. Però, se da un lato non vengono sciolti tutti i nodi delle vicende, dall’altro lato la narrazione fornisce gli indizi per una delle possibili chiavi di comprensione dell’esistenza.
Einstein dimostrò con una formula fisica che tutto è relativo, facendo sprofondare le certezze del mondo moderno nello sconforto. Tuttavia, gli esseri umani sono in grado di modificare le vibrazioni, ovvero le particelle subatomiche della materia (di cui essi stessi ne sono parte), sia con pensieri che con parole ed emozioni. Dunque, noi siamo fautori del nostro destino e nulla è dato al caso.
La scrittura del romanzo è molto fluida ma, nello stesso tempo, estremamente ricercata e attenta al dettaglio che potrebbe suscitare nel lettore un’emozione. Si nota chiaramente che dietro la stesura del testo ci siano approfondite ricerche, sia in merito al materiale trattato (fra cui la mitologia e la filosofia), sia per la scelta delle parole e per la sintassi. Si mescolano elementi del fantasy con quelli del genere della favola, ma si rimane con i piedi per terra. Tuttavia, ho trovato che verso la fine del testo la scrittura cambi e si frammenti un po’ troppo con l’aumentare delle azioni parallele. Le sequenzedel racconto finiscono col coincidere con brevi capitoli che, per quanto descrittivi e per quanto aumentino il phatos della narrazione, talvolta si muovono talmente velocemente da frammentare il discorso.
Credo che spetti al lettore scoprire il segreto degli Annwyn, coloro che dovrebbero aiutare a far convogliare le vibrazioni del pianeta Terra nella giusta direzione. In fin dei conti, gli Annwyn sono fatti della stessa materia degli esseri umani ma, al contrario di questi ultimi, hanno una maggiore sensibilità e si concedono una maggiore libertà nel sognare.
Si può ordinare in tutte le librerie in Svizzera… ma per esperienza è più veloce richiedere direttamente all’autrice 🙂
Al costo di FRS 27.- oppure EUR 27.- (incluse spese postali) riceverete il romanzo direttamente al vostro domicilio in tutta l’Europa.
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Per l’ordinazione, compilate il modulo sottostante, io riceverò per posta elettronica la vostra richiesta. Per favore inserite nel “commento” il vostro indirizzo postale dove desiderate ricevere il libro e l’eventuale dedica (ad esempio il nome del destinatario del romanzo), la consegna sarà entro 7 giorni.
Per il pagamento: se utilizzate PAYPAL vi invierò una richiesta di pagamento.Per favore inserire il vostro indirizzo di posta elettronica nel riquadro-commento sottostante. A pagamento avvenuto, procederò con l’invio del romanzo all’indirizzo postale fornito.
Se preferite effettuare un pagamento bancario: CH 83 0483 5050 2339 3000 0 Credit Suisse AG – Zurigo a favore di Claudine Giovannoni
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Grazie per condividere! Serene festività… :-)claudine
The settingofa novelas well asthe charactersare really important…even if as well the storyrequires adefiniterole. In the blogof the novelandfuturemovie “TheAnnwyn‘s Secret“I will try totell you whatis hiddenbehindthe choicesof a writer!
L’ambientazione di un romanzo come pure i personaggi sono importantissimi… seppure anche la storia necessita di un preciso ruolo.
Nel blog del romanzo e futuro film “The Annwyn’s Secret” cercherò di raccontarvi cosa è nascosto dietro le scelte di uno scrittore!
Non ho ancora avuto il piacere di immergermi nella lettura… ma so che lo farò presto!
È finalmente uscito il volume tanto atteso di Alberto Jelmini dal titolo “AFFETTI SU CARTA” Un affresco di vita contadina ticinese durante la ‘Grande Guerra’.
il libro è illustrato con una ventina di bellissimi acquarelli di Giulia Taragnoli e ci racconta per mezzo di un carteggio tra una madre e un figlio le preoccupazioni e i timori che la lontananza impone soprattutto nel momento tanto difficile della ‘Grande Guerra’.
AFFETTI su CARTA – di Alberto Jelmini
Edizioni Ulivo …– pp. 236 – fr. 30.00
lo potete richiedere nelle migliori librerie ticinesi
o direttamente alla Casa Editrice ulivo@edizioni-ulivo.ch
Dalla prefazione di Bruno Beffa:
[…] Il carteggio che Alberto Jelmini, con generosità, intelligenza, discrezione e garbo, ci regala in questo libro, commuove per la profonda umanità, per l’adamantina trasparenza dei sentimenti, per l’amore sincero che animano i due scriventi […] queste lettere, scritte tutte dopo una giornata di stenti in montagna e di studio in città, si soffermano su ogni minima azione, su ogni dettaglio, e riescono ad esprimere, nonostante il pudore dei sentimenti, ogni trasalimento dell’animo. Un carteggio davvero eccezionale, insomma, per le infinite informazioni che ci offre.
You are going to love this novel, for several reasons: it is not just a fantasy happening, this is what is really going to happen to humanity if we do not change our behavior versus the Planet Earth and its inhabitants.
Sono certa che questo romanzo vi intrigherà, per diversi motivi: non èuna storia fantastica, questo è ciò cherealmenteaccadràall’umanitàsenon cambiamoil nostro comportamentonei confronti delPianeta Terrae dei suoi abitanti.
I admit it: I’m quite intrigued and curious. It is the first time that I face, on a professional level, the idea of seeing my novel transformed into a film scenography. Metaphorically I can compare it to a mother who brings her son for the first time to a birthday party… Chrysalis is a young woman who introduced himself to me in a dream… she gave me the idea to write her story… Every event scrupulously described in the novel, is a sequence of sharp images that I viewed in my mind. The scriptwriter who will transpose, must be successfully empathic to “see” through my words. Her vision will still be different and influenced by her personal life, the flow of time and the upcoming of the events will intrigue her in a very singular and subjective way.
Here I’ll write for you the thrill, step by step, for as much as I’ll be involved…
Lo ammetto: sono parecchio curiosa ed intrigata. È la prima volta che mi confronto a livello professionale con l’idea di vedere trasformato un mio romanzo in una scenografia per film. Metaforicamente posso paragonare ciò ad una madre che porta suo figlio per la prima volta ad una festa di compleanno… Chrysalis è il personaggio che si è presentato a me durante un sogno… mi ha chiesto di scrivere la sua storia… ogni avvenimento scrupolosamente descritto nel romanzo, è una sequenza di immagini precise che ho visionato nella mia mente. La persona che effettuerà la trasposizione, dovrà riuscire a livello empatico a “vedere” attraverso le mia parole. La sua visione sarà comunque diversa e influenzata dal suo vissuto personale, lo scorrere del tempoe l’imminentedegli eventisaràil suointrigoinun modo moltosingolareesoggettivo.
Quiscriverò l’emozione, passo dopo passo, di quanto sarò coinvolta…
This year L’immagine e la parola (Images and words) (19 – 22 March) will be joined by a session of AdaptLab, a workshop on the adaptation of literary works for the screen, developed by TorinoFilmLab and addressing industry professionals.This major initiative from TorinoFilmLab will take place at Locarno for the very first time. AdaptLab will hold its inaugural session from 19 to 25 March, a workshop for directors and screenwriters from around the world who want to work in the field of adapting literary works for the screen.
Twelve specially selected participants will be working on screen adaptations involving their own projects or based on novels chosen in advance by TorinoFilmLab. AdaptLab will follow every stage of the adaptation process, including by allowing participants to showcase their work to an audience of industry attendees at the next Meeting Event of TorinoFilmLab, scheduled for November. Participants will be mentored by three tutors who will be their guides along the complex adaptation pathway, fostering the exchange of ideas and the development of the various projects through group sessions and on-line networking.
Among the books already picked out for adaptation is local Swiss writer Claudine Giovannoni’s novel Il segreto degli Annwyn (published by Ulivo, 2013).
Nadia Dresti, Delegate to the Artistic Direction and Head of International, Festival del film Locarno: “The opportunity for L’immagine e la parola to host an event of international standing such as AdaptLab is a source of considerable satisfaction for us. Thanks to funding from the Region this year we are in a position to put on L’immagine e la parola in tandem with a major event for industry professionals, raising the profile of our spring program still further.”
Carlo Chatrian, artistic director of the Locarno Film Festival: “The coming of Pawlikowski to Locarno enriches and clarifies the meaning of this year that it intends to explore the porous borders that are between word and image in motion, between the narrator who writes and that who films, between the subject of a story and that of a film. Whether in fiction or documentary, at home or abroad, Pawlikowski preserves that glossy and disillusioned glance that allows his stories to become much more than just individual stories. ”
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AdaptLab: dalla pagina allo schermo
Quest’anno L’immagine e la parola sarà affiancata da un’importante iniziativa del TorinoFilmLab destinata ai professionisti del settore, che per la prima volta si svolgerà a Locarno. Dal 19 al 25 marzo si terrà infatti la sessione inaugurale di AdaptLab, workshop per registi e sceneggiatori provenienti da tutto il mondo che desiderano lavorare nel campo dell’adattamento cinematografico di opere letterarie, con la presenza del regista polacco Pawel Pawlikowski.
Dodici i partecipanti selezionati che lavoreranno su adattamenti per il grande schermo attraverso un proprio progetto o lavorando su romanzi pre-selezionati dal TorinoFilmLab. AdaptLab seguirà l’intero processo di adattamento, dando la possibilità ai partecipanti di presentare i propri lavori di fronte a una platea di professionisti del settore durante il prossimo Meeting Event del TorinoFilmLab, in programma a novembre. Tre tutor affiancheranno i partecipanti, guidandoli nel processo di adattamento, promuovendo lo scambio di idee e lo sviluppo dei progetti grazie al lavoro di gruppo e a sessioni online.
Fra i libri selezionati figura anche Il segreto degli Annwyn(Ed. Ulivo, 2013) della scrittrice ticinese Claudine Giovannoni.
Nadia Dresti, Delegata alla Direzione artistica e Head of International: “Avere la possibilità di ospitare durante L’immagine e la parola un evento di caratura internazionale come AdaptLab è per noi motivo di grande soddisfazione. Grazie al sostegno della Regione possiamo quest’anno affiancare a L’immagine e la parola un importante appuntamento destinato ai professionisti del cinema, che conferisce ulteriore lustro al nostro evento primaverile.”
Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival del film Locarno: “La venuta di Pawlikowski a Locarno arricchisce e precisa il senso di questa edizione che intende esplorare le frontiere porose che stanno tra parola e immagine in movimento, tra l’io che scrive e quello che filma, tra il soggetto di un racconto e quello di un film. Che sia nella finzione o nel documentario, in patria o all’estero, Pawlikowski conserva quello sguardo lucido e disincantato che permette alle sue storie di diventare molto più che dei racconti individuali.”
I was not eventwenty whenI first metTito: hewasa fascinating person, singularand unreachable. Or at leastifI consideredall the storiesand rumorsgoing aroundabout him! He was emanating a strangeaura, his smile wascaptivating, and hisstrange accentmade me smile.
I saw him againon an islandin the Caribbean Sea, a few years later.A meetingunfortunatelysuperficial, of whichI vaguely remember thethrill andembarrassment. Fora misfortune,not necessarilycoincidental,tenyears lateraplannedtripfromMexico toGuatemala,had beencanceledat the last moment. Thenthe contactsbecame sparse.Remained, however, thememory and thecuriosity to knowwhat had becomeof the“Guatemalan“, as my dad calledhim.
But fateweavesits plotswithout everasking the actors for permission! WhenI found myself with his first book in my hands,in the presence of the publisherwith whom Ipublished as well, I feltrelieved. Titowas stillalive and well… whodoesn’t die, we review!So, reading withcuriosity and fun,I started to knowTito.The real one.
Hisstyle of writing isdirect, rawand withoutfrills andcan sometimes leavethe readerstunned. Yetin his autobiography(still tied tohis homeland)are not overlookedthe details,told withgreatsincerity andmeticulousness.
Perhapsout of modestyorconfidentiality, the authoradmitsto haveleft outnames, but manyclichesbringthe readerto the realityof the author childhoodto adulthood.IfI liked to go backin time through Insubria northward part I and II,El Mulino del osogave mea moment of relaxationand escape. These threenovelsthat I believestrictlyselfbiographical,allow us to takepart evenviscerally to the writer’semotions.The narratorgoesfrom the action andsharing ofreal events tothemoral considerationsmore linked toa deep analysis, not to mentiona healthy doseof sarcasm.
Butwhat I hoped, even afterreadingInsubria northward part I and Insubria northward part II, was acontinuation..I wanteda confession ofwhat the author,left thehomeland,had foundover the ocean! These are the storiesofexpatriateslooking for a“dream“, achimerathathad transported themalongtreacherouspaths, most oftentowarda fate thatdid not providea returnon their steps. These are the storiesshared byour ancestorsat the end of‘800, but it isa realitystillstrongly present novadays.
Whereverthere are peoplewho seeka better life, perhapsaspiringto wealthor eventhedesire to find“their”place in the Universe. I wantedto know theGuatemalathrough Tito’s wordsand emotions,by hisintimate andsubjectivevisionthatwould have paintedthe sceneryin a unique andpersonal way.
Reading hisunpublished novelLivingston, chapter after chapter, I realizedthat tenuous threadmadeof adventure,tyingeachstory and testifyingthevery natureof the author. I admit thatthe emotioncaught me in the act:betweenlaughterand sadness. With him,as if he werethereby my side,I went throughthedusty streetssavoringthe smellsandsensationstransported by hispenon paper. Is a tiny pearl, which I hope,willbepublishedand translated intoseveral languages.
MaybeTitoought to havededicategreater determinationto the writing;the narrative verveis congenitaland I’m surethere is stillmuch to discoverinthis man whostrugglewith honesty, leavinga unique andvery specialtestamentforthose who want toseize the momentand get carriedin ahardand cruelworldwhereevery dayyou have to fightfor youself andfor dignity. Well, as hereminds us: “Good andevilare presentand occurspontaneouslydepending on howyou stimulate, you create ortame. Then from you it depends to forgealliesreal ormythologicalthat accompany you, which create you an imageand that basicallyprotect you“.
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Non avevo ancora compiuto vent’anni quando ho conosciuto Tito: era una persona affascinante, singolare ed irraggiungibile. O almeno se consideravo tutti i racconti e dicerie che giravano sul suo conto! Lui emanava una strana aura, il suo sorriso era accattivante, e il suo strano accento mi faceva sorridere.
Lo rividi su di un’isola nel Mare dei Caraibi, qualche anno più tardi. Un’incontro purtroppo superficiale, del quale ricordo vagamente emozione e imbarazzo. Per una sventura, non necessariamente casuale, una decina d’anni più tardi un programmato viaggio dal Messico fino in Guatemala, era stato disdetto all’ultimo momento. Poi i contatti si son fatti radi. Permaneva però il ricordo e la curiosità di sapere cosa ne fosse stato del “guatemalteco”, come lo chiamava mio padre.
Ma il destino tesse le sue trame senza mai chiedere il permesso agli attori! Quando mi ritrovai tra le mani il suo primo libro, in presenza dell’editore col quale aveva pubblicato pure io, mi sentii risollevata. Tito era ancora vivo e vegeto… chi non muore, si rivede! Così, leggendo con curiosità e divertimento, ho iniziato a conoscere Tito. Quello vero.
Il suo modo di scrivere diretto, crudo e senza troppi fronzoli, a volte può lasciare il lettore basito. Eppure nella sua autobiografia (ancora legata alla sua terra natia) non sono trascurati i dettagli, raccontati con estrema sincerità e meticolosità.
Forse per pudore o riservatezza, l’autore ammette di avere tralasciato dei nomi, ma molti luoghi comuni riportano il lettore alla realtà della sua fanciullezza fino all’età adulta. Se ho apprezzato ritornare nel tempo attraverso “Insubria verso nord I e II”, il Mulino dell’orso mi ha regalato un momento di distensione ed evasione. Questi tre romanzi che ritengo prettamente auto biografici, ci permettono di prendere parte in modo anche viscerale alle emozioni dello scrittore. L’io narrante spazia dall’azione e condivisione di fatti realmente accaduti, alle considerazioni morali e più legate ad un’analisi profonda, senza trascurare una buona dose di sarcasmo.
Ma ciò che speravo, già dopo la lettura di Insubria verso nord I e Insubria verso nord II, era un proseguo… desideravo una confessione di ciò che l’autore, partito dalla patria, aveva trovato oltre l’oceano! Queste sono le storie di espatriati alla ricerca di un “sogno”, di una chimera che li aveva trasportati lungo percorsi insidiosi, il più delle volte verso un destino che non prevedeva un ritorno sui propri passi. Sono le storie che accomunano i nostri avi alla fine del ‘800, ma è pur sempre una realtà tutt’ora fortemente presente.
Ovunque ci sono persone che cercano una vita migliore, forse aspirando alla ricchezza o anche solo al desiderio di trovare il “loro” posto nell’Universo. Volevo poter conoscere il Guatemala attraverso le parole ed emozioni di Tito, per mezzo della sua visione intima e soggettiva che avrebbe dipinto lo scenario in modo unico e personale.
Leggendo questo suo romanzo inedito Livingston, capitolo dopo capitolo, ho realizzato che quel sottile filo fatto d’avventura, legava ogni singolo racconto a testimonianza alla stessa natura dell’autore. Ammetto che l’emozione mi ha colta in flagrante: tra ilarità e tristezza. Con lui, quasi fosse lì al mio fianco, ho ripercorso quelle strade polverose assaporando gli odori e sensazioni trasportate dalla sua penna su carta. Una piccola perla, Livingston, che mi auguro, potrà essere pubblicata e tradotta in più lingue.
Forse Tito avrebbe dovuto dedicarsi con maggiore determinazione alla scrittura; la verve narrativa gli è congenita e sono sicura che c’è ancora tanto da scoprire in quest’uomo che lotta con onestà, lasciandoci un testamento unico e davvero speciale per chi vorrà cogliere l’attimo e farsi trasportare in un mondo duro e crudele dove ogni giorno si deve combattere per sé stessi e per la propria dignità. Ebbene, come lui stesso ci ricorda: “Il bene ed il male sono presenti e si manifestano spontaneamente a seconda di come si stimolano, si creano o si domano. Poi da te dipende forgiare gli alleati veri o mitologici che ti accompagnano, che ti creano un’immagine e che in fondo ti proteggono”.
I wrote this novel especiallyfor them,the young! I wish I couldbring moreawarenessto our moral obligationtowards the planet Earth…with a mixture ofmodern fairy taleandeducational romancethatdeals with the themeof the “journey“andthe contrast betweengood and evil.
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Questo romanzo l’ho scritto specialmente per loro, i giovani!
Desidero poter portare maggiore consapevolezza sul nostro obbligo morale verso il pianeta Terra… con un misto di fiaba moderna e romanzo formativo che tratta il tema del “viaggio” e del contrasto tra bene e male.
Multiplevisionsrelatedto the adventure ofChrysalis, the young protagonist of the novel“The Annwyn Secret.” Thesynopsis,written by my Portuguese friendPedrode AlmeidaFreire, soon I’ll insert the english translation!
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Molteplici visioni legate all’avventura di Chrysalis, la giovane protagonista del romanzo “Il Segreto degli Annwyn”. Vi lascio la synopsis scritta dall’amico Pedro Freire de Almeida, nella versione oridinale in lingua portoghese e traduzione in italiano.
In truth I didn’t expect again so many people… and a couple of surprises most welcomed! It’s wonderful to be able to share these emotions with very old friends… I’m sure the adventure of Chrysalis and Joshua will mark our future, in every sense. Both boys, although they were very excited and despite the hot afternoon, have proven musical sensibility. The prof. Alberto and the narrator Margaret, once again, gave birth to my dreams… I admit that it’s always a special feeling to listen to “your written words” which creates something so special….
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In verità non mi attendevo nuovamente così tante persone… ed un paio di graditissime sorprese! È meraviglioso poter condividere con vecchi amici queste emozioni… Sono sicura che l’avventura di Chrysalis e Joshua segnerà il nostro futuro, in ogni senso. Entrambi i ragazzi, malgrado fossero emozionatissimi e a dispetto dell’afoso pomeriggio, hanno dato prova di sensibilità musicale. Il prof. Alberto e la voce narrante di Margareth, ancora una volta, hanno dato vita ai miei sogni… ammetto che è sempre un’emozione speciale ascoltare le “proprie parole scritte”….
Dear friends and followers, after the success of last April in Ascona, in June there will be a new presentation in Lugano.
The presentation of the novel will be held at the
Canvetto Luganese – Wednesday, June 19th, 2013 at 18:30
This time I’ll have the honor of being accompanied by my children’s music: Emanuele Giosuè (piano) and Sara Luna (violin and cello).
We’re looking forward to see you!
*** Una nuova emozione, nuovi brani estratti dal romanzo con l’accompagnamento dei miei due figli al pianoforte, violino e violoncello. Vi attendiamo numerosi per condividere una vibrazione speciale…
So what are you waiting for? Get your name into the drawing by May 31st!
Potete ricevere una copia gratuita con dedica personale:
1) mettete “mi piace” per partecipare sulla pagina di Chrysalis Bartók
2) invitate i vostri amici condividendo la pagina
3) lasciate un commento con i vs. riferimenti che saranno inseriti nell’estrazione
IL SEGRETO DEGLI ANNWYN – THE ANNWYN’S SECRET
“The Annwyn’s Secret” (Publisher Edizioni ULIVO, 2013), is the story of Chrysalis, a mysterious creature of the mysterious Annwyn’s people, dreamers beings who live with men to help them into the distant twenty-third century and Chrisa is supported from her beloved brother Joshua. Always halfway between reality and dream, the girl is searching the Sacred Mirror… It’s a new kind of fantasy novel well anchored in the real word…
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Nella visione immaginifica dell’autrice, tutto è nascostamente collegato con tutto, in modo invisibile però profondo, secondo un sottile filo rosso: dottrina buddista, teosofia, miti nordici si incrociano in una eterna lotta tra il bene e il male, una lotta per salvare il bene che Chrysalis e i suoi amici sanno privilegiare e condividere.
Il viaggio extra-corporeo che l’eroina effettua con il fratello somiglia molto al bardo buddista, la Matrice Vibrazionale alla Quintessenza alchemica… e il loro resta un itinerarium iniziatico dall’adolescenza verso la maturità, verso l’essere adulti-consapevoli come detentori della verità: sapere che tutto è Uno, ma anche che, direbbe Borges, “ogni cosa è infinità di cose”.
(extracts from the reviews)
The mysterious object gleams sinisterly in the afternoon’s light, Joshua refrains from touching it. Something in his deepest strikes between fear and respect at the same time. -Maybe you also know why it was abandoned along the route of the cycle track? I didn’t have time to snoop on Unynetweb to see if there was some more detailed information…
L’oggetto misterioso manda bagliori sinistri nella luce pomeridiana, Joshua si trattiene dal toccarlo. Qualcosa nel suo più profondo gli incute paura e rispetto al contempo. -Magari sai anche spiegare perché si trovasse abbandonato lungo il percorso della ciclopista? Non ho avuto tempo per curiosare su Unynetweb per guardare se c’era qualche informazione più dettagliata…
It really was a great success … despite the heavy rain, about seventy people joined us in the beautiful hall of Casa Serodine in Ascona. My friend Màtyàs has created a magical atmosphere, by vibrating the strings of his cello in a sublime way.
Albert and Margaret were able to give a touch of perfection to excerpts from the novel … even managing to thrill me (and I’m the author!) I couldn’t hope for a more “vibrant” success.
The entire audience was mesmerized and finally, as in my dream, I saw Chrysalis smile … in the certainty that the “message” was reachng the listeners.
I think this is the greatest gift for a writer… now I wish the “spell” goes round… through word of mouth!
Penso sia stato un grande successo… malgrado la forte pioggia, una settantina di persone ci hanno raggiunti nella stupenda sala di Casa Serodine.
Màtyàs ha creato un’atmosfera magica, facendo vivrare le corde del suo violoncello in modo sublime.
Alberto e Margareth hanno saputo dare un tocco di compiutezza ai brani tratti dal romanzo… riuscendo persino a farmi emozionare (e ne sono l’autrice!) Non potevo sperare in un successo più “vibrante”.
L’intera udienza era mesmerizzata e finalmente, come nel mio sogno, vedevo Chrysalis sorridere… nella certezza che il “Messaggio” stava giungendo agli ascoltatori.
Penso che questo sia il regalo più grande cheuno scrittore può sperare… Ne sono felice!
The Monastery of Clonemacnoise (County Offaly – Irland on the river Shannon river)
The Annwyn’s Secret: an “itinerarium mentis” review by prof. Guido Monte
Claudine Giovannoni is a recognized Swiss novels author, a “traveler of the mind” therefore, who has always thought about halfway between East and West, between myth and reality. And her novels, conveyed by the fantasy, they moved in worlds of the imagination into reality, however, always deeply bound by a sense of the drama of our conflicting real world.
The last work, the novel “The Annwyn’s Secret” (Publisher Edizioni ULIVO, 2013), is the story of Chrysalis, a mysterious creature of the mysterious Annwyn’s people, dreamers beings who live with men to help them into the distant twenty-third century and Chrisa is supported from her beloved brother Joshua. Always halfway between reality and dream, the girl is searching of the Sacred Mirror. She has special psychic powers: “These ‘dreamers’, commonly called Annwyn, are provided with the same human molecular structure in efforts to protect them and disguising their presence among us, but the power of their mind is immeasurable” (pag.7). Their thoughts are “like the leaves of a tree in autumn” (pag.290).
In the vision of the imaginative Giovannoni everything is connected with everything secretly, invisibly but deep, according to a thin red thread: Buddhist teachings, Theosophy, Nordic myths collide into an eternal struggle between good and evil, a struggle to save the Good which Chrysalis and his friends know to privilege and share. The extra-corporeal trip which theheroin performs with his brother, closely resembles to the Buddhist Bardo, the Matrix Vibrational is the Alchemical Quintessence… and their is an initiation “itinerarium” from adolescence to adulthood, to the be-aware as adults holders truth, knowing that all is One, but also what Borges would say, “everything is infinity of things.”
The same author defines in the novel the move “… of what is considered right or wrong, the conflict between the divine and the diabolical, as well as of human selfishness…”, but in the end what prevails is in my opinion the Feminine Intuitive-Being of the young protagonist, as a diviner woman because unconsciously in contact with the origins of its creation, the journey Chrysalis achieved in her history is, at the end, an “itinerarium mentis”, a journey of the mind in its various stages of evolution, of progress in returning to the Mother Archetype, inevitably inward: the Augustinian Essence of “in interiore homine habitat veritas”.
This is “the caress of the world / and the sleep of the mists” (pag.303) of the Annwyn, whose secrets Claudine Giovannoni has partially revealed in this almost initiatory work, drawing on the essence of our collective mythic memory.
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Il Segreto degli Annwyn: un “itinerarium mentis” recensione di Guido Monte
Claudine Giovannoni è una riconosciuta autrice svizzera di romanzi, una “viaggiatrice della mente” dunque, che ha sempre pensato a metà tra oriente e occidente, tra mito e realtà. E i suoi romanzi, veicolati dalla fantasia, si sono mossi all’interno di mondi dell’immaginazione in realtà però sempre profondamente vincolati dal senso del dramma del nostro conflittuato mondo reale.
L’ultimo lavoro, il romanzo “Il Segreto degli Annwyn” (Ed. Ulivo, 2013), è la storia di Chrysalis, una creatura misteriosa del misterioso popolo degli Annwyn, esseri sognatori che convivono con gli uomini per aiutarli, nel lontano tempo del ventitreesimo secolo; Chrysa è affiancata dall’amatissimo fratello Joshua. Sempre a metà tra realtà e sogno, la bambina è alla ricerca dello Specchio Sacro. Ha poteri psichici speciali: “Questi ‘sognatori’, comunemente chiamati Annwyn, sono provvisti della stessa struttura molecolare umana nella finalità di proteggersi camuffando la loro presenza fra di noi, ma il potere della loro mente è incommensurabile” (p.7) I loro pensieri sono “come le foglie di un albero in autunno” (p.290).
Nella visione immaginifica della Giovannoni tutto è nascostamente collegato con tutto, in modo invisibile però profondo, secondo un sottile filo rosso: dottrina buddista, teosofia, miti nordici si incrociano in una eterna lotta tra il bene e il male, una lotta per salvare il bene che Chrysalis e i suoi amici sanno privilegiare e condividere. Il viaggio extra-corporeo che l’eroina effettua con il fratello somiglia molto al bardo buddista, la Matrice Vibrazionale alla Quintessenza alchemica… e il loro resta un itinerarium iniziatico dall’adolescenza verso la maturità, verso l’essere adulti-consapevoli come detentori della verità: sapere che tutto è Uno, ma anche che, direbbe Borges, “ogni cosa è infinità di cose”.
La stessa autrice definisce all’interno del romanzo il muoversi “… di ciò che si ritiene giusto o sbagliato, del conflitto tra il divino e il diabolico, come pure dell’egoismo umano…”, ma alla fine ciò che a mio avviso prevale è l’essere femminile-intuitivo della giovanissima protagonista, in quanto donna divinatrice perché in inconscio contatto con le origini della sua Creazione; il viaggio che Chrysalis realizza nella sua storia è alla fine un itinerarium mentis, un viaggio della mente nei suoi vari stadi di evoluzione, di progresso nel ritornare verso la Madre archetipa, inevitabilmente verso l’interno: l’essenza agostiniana dell’“in interiore homine habitat veritas”.
Questa è “la carezza del mondo / e il sonno delle nebbie” (p.303) degli Annwyn, i cui segreti Claudine Giovannoni ci ha in parte rivelato in quest’opera quasi iniziatica, attingendo anch’ella alle essenze della nostra memoria mitica collettiva.
Profilo della protagonistra principale: Chrysalis Bartók
(Chrisa per gli amici) 23 anni, parla 8 lingue, scrive dall’età di 3 anni appartiene alla lignaggio degli Annwyn.
Queste creature hanno la stessa nostra costituzione molecolare, per meglio dissimulare la loro presenza. Molto longevi, mantengono l’aspetto fisico quasi inalterato nel tempo. Possono decidere quando lasciare il loro “involucro fisico” scegliendo la propria futura genitrice (chiamate “divinatrici” poiché coscienti fin dalla fecondazione di portare in grembo una creatura dai poteri extrasensoriali). In parte, riescono a mantenere l’accesso alla loro memoria karmica.
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Profile of the main character: Chrysalis Bartók
(Chrisa forher friends) 23 years, speaks 8 languages, she knows how to writes by the age of 3 and she belongs to the lineage of the Annwyn.
These creatures have our same molecular constitution, to better to conceal their presence among us. They are very longeval and maintain the physical appearance almost unchanged. They can decide when to leave their “physical body” choosing their future mother (called “diviners” as conscious from fertilization to bring a creature into their womb dotated of extrasensory powers). In part, they are able to maintain access to their karmic memory.
Davvero una bella testimonianza, un bell’esempio di attitudine a collaborare, ci offre questa raccolta poetica. Essa infatti esprime il pensiero e la sofferta autoindagine di due anime aperte alla magia della poesia. E ce li presenta senza tante differenziazioni (si, d’accordo, metà della pagine sono scritte in corsivo, ma poi a chi dei due appartengono?). Ecco, nel leggere e rileggere il libro, finalmento ho capito. Ma ho anche capito che i due poeti devono avere una forte affinità umana oltre che di stile. E ancora, che ho sempre avuto ragione di rispondere no a chi mi chiedeva se ci fosse una poesia femminile. No, perché -e questo libro me lo conferma- ci possono essere uguale forza e pari delicatezza in due poeti di sesso diverso, messi a confronto. Pagina dopo pagina, essi sembrano confidarsi, darsi acute (a volte deliziosamente criptiche) risposte. Dalle quali emergono due visioni della vita, del mondo, piacevolmente affini.
Remember, transitioning to a plant-based diet that embraces compassion for the animals, your health and our planet isn’t really difficult. You just have to want to do it! For the sake of us all... :-)claudine