
L’arrivo inatteso della neve e temperature siberiane, ci ha piegati, ancora una volta, davanti all’impossibilità dell’uomo di contrastare la Natura. Questa stessa natura che così poco ci chiede, se non il rispetto… ma che così tanto ci dona. Questa volta non possiamo prendere in questione il cambiamento climatico o il surriscaldamento del pianeta… Forse in luoghi dove ciò accade puntualmente ogni anno, non sussistono grossi problemi. Quei popoli si sono adattati, la loro cultura ancestrale li ha forgiati in modo appropriato. Per loro, quindi, ogni azione segue schemi precisi che li ha rafforzati a sopravvivere in condizioni estreme. Popoli nomadi della steppa Siberiana spostano la loro iurta seguiti dalle mandrie di cavalli, pecore, cammelli, capre… o renne! La situazione cambia però, quando la neve ed il gelo arrivano in luoghi dove la gente non ha memorizzato stili di vita consoni. Oppure ancora, quando il freddo coglie di sorpresa chi si trova in un momento di difficoltà, ecco che anche solo qualche pezzo di legno da gettare nella stufa può fare la differenza. Ma mondo è paese, si va proclamando… poi noi, quelli che tanto parliamo, ci ritroviamo nelle nostre calde dimore riscaldate a puntino. Abbiamo l’elettricità per l’uso domestico e i negozi sono stracolmi di ogni bendiddio. Almeno ci sono però persone che malgrado la condizione favoreggiata, ancora si fanno pensieri, perplessità, magari anche scrupoli. E ciò mi capita molto di spesso, forse troppo frequentemente…
(per il resto del testo and english traduction)
©Claudine Giovannoni
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