Venerdì 15 marzo a Bellinzona, come in molti altri paesi e città del mondo intero, tanti giovani hanno fatto il loro “sciopero per il clima”, una marcia di sensibilizzazione rivolta ai governi per intraprendere al più presto misure concrete per contenere o ancor meglio bloccare l’aumento delle emissioni di gas a effetto sera, che, secondo gli studi più accreditati di scienziati a livello mondiale, sono la causa principale del cambiamento climatico.
In questo giorno sono riusciti a racimolare quantitativi di persone inimmaginabili e ineguagliati da altre manifestazioni mondiali del passato, come ad esempio le proteste dopo la catastrofe di Chernobyl o le rivolte studentesche di fine anni 60. Molti studiosi stanno cercando di capire i motivi e le ripercussioni.
Nessuno era mai riuscito a fare tanto, e per questo i soliti contestatori iniziano azioni di screditamento che rasentano i livelli di inettitudine.
Prendiamo invece il vero significato di queste manifestazioni…