I enjoyed both novels, but the second one has left me stunned!
The subtle humor of Mario Roberto Morales, emerges from time to time, but the puns aimed at the truth about his beloved country are effective. After all, is not a fiction invented from scratch... but rather an historical account embellished with sagacity.
Unfortunately it is available (for now) only in Spanish.
“Obraje” is a story within a story…
The premise of M.R. Morales allows us first to taste the genesis, linked to his own life and spread to Central American socio-political conditions of that period.
Even with this introduction, the reader’s curiosity increases, making him feel almost privileged.
Over 40 years, these pages of exquisite simplicity narrative remained hidden.
Friends of Morales were kidnapped and killed, the war has deeply marked the consciousness of the Central American people, leaving an indelible mark in the same “Pacha Mama”.
Nothing is left to chance, I would tell Mr. Morales: it was fate that Obraje could again see the light so that the vicissitudes of the Guatemalan people could be read in a text which for its narrative power, reminds me vaguely Allende’s “The House of the Spirits”, written in the early ’80s. [read the whole review ]
“Obraje” è una storia nella storia…
La premessa di M.R. Morales ci permette dapprima di assaporare la genesi, legata alla sua stessa vita e alle condizioni socio-politiche centroamericane di quel periodo.
Già con questa introduzione, la curiosità del lettore accresce, facendolo sentire quasi un privilegiato.
Nel corso di 40 anni, queste pagine di squisita semplicità narrativa sono rimase celate.
Amici di Morales sono stati sequestrai e uccisi, la guerra ha segnato profondamente la coscienza del popolo centro-americano, lasciando tracce indelebili nella stessa “Pacha Mama”.
Nulla è dato al caso, mi sento di riferire all’autore Morales: era destino che Obraje potesse nuovamente vedere la luce affinché le vicissitudini del popolo guatemalteco potessero essere lette all’interno di un testo che per la sua forza narrativa, mi ricorda vagamente “La Casa degli Spiriti” di Allende, scritto agli inizi degli anni ’80. [leggi la recensione completa]

The narrative vitality of Morales transported me to a dizzying pace, typical of the auto-biographical style, within the always very current reality of war for power in Central America.
Revolutions, corruption, protests, drugs and oligarchy… political and social problems that are rampant since several decades in the Central and South American countries, have also been objects of movies (I remember eg. the bloody “Salvador” by Oliver Stone).
I admit that it is thanks to the Swiss-Guatemalan writer Tito Bassi, that I approached with growing curiosity the literature that handles this topic.
The decline and the social and economic inequality, are the foundation of the plot on which the author inserts, page after page, a vibrant and disarming precariousness of the human being.
It is not fiction: it is well known that Guatemalans political parties receive 50% of their funding through corruption, of which ¼ elite of the rich and businesses and a further ¼ by criminal organizations.
Consequently Morales manages to give voice and make palpable through of the “narrating I” of the journalist Fabian Algara, the statement that “Guatemala is the perfect nation to commit electoral crimes without consequences” (source: CICG).
La vitalità narrativa di Morales mi ha trasportata ad un ritmo vertiginoso, tipico dello stile auto-biografico, all’interno della sempre attualissima realtà delle guerre di potere in centro America.
Rivoluzioni, corruzione, proteste, narcotraffico, oligarchia… problemi politici e sociali che da parecchi decenni dilagano nei paesi centro e sud Americani, sono anche stati oggetti di film (ricordo ad es. il sanguinoso “Salvador” di Oliver Stone).
Ammetto che è grazie allo scrittore svizzero-guatemalteco Tito Bassi, che mi sono avvicinata con sempre maggiore curiosità alla letteratura che tratta questa tematica.
Il declino e l’ineguaglianza sociale ed economica, sono alla base della trama sulla quale l’autore inserisce, pagina dopo pagina, una palpitante e disarmante precarietà dell’essere.
Non è finzione: è risaputo che i partiti politici guatemaltechi ricevono il 50% dei loro finanziamenti attraverso la corruzione, della quale ¼ dall’élite dei ricchi e commerci e un ulteriore ¼ dalle organizzazioni criminali.
Conseguentemente Morales riesce a dar voce e rendere palpabile, per mezzo dell’io narrante del giornalista Fabian Algara, l’affermazione che “il Guatemala è la nazione perfetta per commettere crimini elettorali senza conseguenze” (fonte: CICG).
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La tua precisa e intrigante recensione mi ispira ad avvicinarmi al testo.Il riferimento alla Casa degli spiriti,di Allende mi incuriosisce ulteriormente,oltre alla tematica.intanto ti lascio un cordialissimo saluto.Ci sono sempre..Ciao
Mia cara, penso che giù in Sicilia la colonnina del mercurio sia sopra i 40°… ti ho pensata parecchio ultimamente. Sfortunatamente mio marito non ha più ricevuto inviti per conferenze presso l’università di Palermo. Ci tenevo parecchio a tornare giù, ma a settembre è stato invitato a Roma… Grazie per passare: ti consiglio vivamente il romanzo Jinetes en el cielo! Sembra piuttosto una biografia senza peli sulla lingua il che, in Centro America, è dimostrazione di vero coraggio. Purtroppo è solo in spagnolo, dovrò suggerire all’autore Morales di “spingere” affinché venga tradotta in più lingue! Serena continuazione d’estate 🙂 bacione
Gosh….it does sound utterly compelling!xxx
But it is a sad story, as much terrible as the reality of what happen in Central America even nowadays… Waiting to get the english traduction!
Have a great day Dina :-)c
Must be interesting book. Spanish is okay for me. 🙂
You may order the book at the following link (Spain) for 16.47 €
http://www.vasoroto.com/?lg=es&id=4&lid=70
I hightly recomand it… very good for keeping up the use of spanish!
Thank you for the visit Matti, :-)c
Con il riferimento alla pellicola che citi, il testo balza immediatamente agli occhi. Di sicuro, non si denuncia mai abbastanza. Queste condizioni di vita vanno ripetute ed evidenziate.
Un sorriso per un sereno proseguimento d’estate.
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Purtroppo il Centro America lo troviamo anche alle nostre latitudini, seppure non vi sia guerriglia… loschi affari legati alle varie tipologie di “traffici”, cartelli, oligarchia & co. (tanto per citarene un paio) sono all’ordine del giorno… Dove finirà questo povero pianeta? Un sorriso anche a te… :-)c