Certi momenti nascono così… come zefiri primaverili in una giornata di sole! Non erano gli aromi che aleggiavano nell’aria, non le grosse raggrinzite olive sull’alberello appena potato mentre i due gattoni grigio ardesia cercavano carezze: tenerezza, erano le note… La musica coi suoi sguardi, le parole cristalline che riempivano l’etere di melodie conosciute, o sconosciute, o anche solo sognate. Così, in quella dimensione mediana, dove linguaggio dell’anima è visione celestiale di quella danza atavica, odo le odi di Euterpe!
Magia.
E se questa è rivelazione d’infante, ecco che il tutto tocca nel più profondo il cuore! Non può mancare, in questo mondo acerbo di dolcezza ma dove putridità è annidata ogni dove, non può non esservi modo per rappacificare la presenza dell’Umano al cospetto di questo pianeta in balìa a guerre e dolore. Ed ecco che la musica, espressione dell’arte dell’anima, fluisce attraverso le crepe del tempo… raggiungendo il cuore dei più severi.
Chissà perché sono sempre convinta che nulla è dato al caso: la casualità non esiste e quindi ogni azione della causa-effetto, forzatamente ha un nesso che non ci è dato di spiegare… e neppure comprendere. Quelle piccole dita, con tocco aggraziato, sfiorano corde che ci riportano le emozioni più belle… e noi dimentichi di ciò che è stato o sarà. Mi illudo, a volte nell’incoscienza visionaria di chi il mondo lo vuole veramente cambiare, che la magia perdura oltre le percezioni sensorie. Poi questa si insinua come un fiume turbolento di vita vissuta tra flutti e cascate, tra gorghi e morbide distese che dalla sorgente scendono fino all’estuario.
Tempo.
Che inesorabile trascina tutto a valle… ma sono ribelli anche talune note, pittoriche definizioni di tutto ciò che vive. Sbizzarriti i compositori, che han portato il loro impeto nelle partiture: e noi, con loro, nell’intimità di quegli attimi, tratteniamo il respiro! Ora le piccole dita affronteranno con ardore peripezie e prove, ci saranno lacrime, e gioie, e grida di giubilo… quando tutto sarà posto al loro cospetto. Un arduo scorrere del ruscello della giovinezza… Ma il mondo è un palcoscenico, orbene, l’ho vissuto nella sua aspra ampiezza e tenera illusione! Non si vincono le guerre, ma piccole battaglie di ogni giorno forgeranno l’ardore di quelle ancor minuscole dita che creeranno nuove magie per il cuore. Ed è con loro, per loro, a loro, che instancabile posso solo affermare: “Nelle vostre mani, tra le vostre esili dita, è il Mondo… per essere cambiato e trasformato in un luogo migliore… dove sempre Euterpe sarà presente, nel cuore di chi la chiama con le Odi alla sua bellezza!”
A Lèon, Anastasia, Sara Luna, Emanuele Giosuè e tutti i piccoli musicisti che ho avuto la gioia di incontrare…
©Claudine Giovannoni
Cara Claudine, come al solito la pensiamo allo stesso modo: se c’è qualcosa che può davvero cambiare il mondo questa è la Bellezza che soprattutto attraverso la Musica passa da un cuore all’altro senza bisogno di traduzioni. Se poi è musica eseguita da piccole mani (ma grandi cuori) la magia è davvero grande.Ricordo il mio Giovanni, quando aveva 8 anni e per la prima volta si è seduto al pianoforte…e la Bellezza è entrata nella nostra casa in tutta la sua armonia.
Un abbraccio a te e ai tuoi piccoli musicisti.
Dolcissima… e sento, nel più profondo, che entrambe volteggiamo sinuose nell’etere di questa magia! Il regalo più bello per un genitore, ne sono convita, è dare alla luce una Creatura d’Euterpe…
Giovanni suona divinamente… un grande musicista, ormai!
Abbraccio in serenità :-)claudine
parole che giungono al cuore come il profumo della primavera, note che trapassano l’anima per narrare una poesia che nasce fra gli spartiti del cuore.
Bellissimo passaggio, un caro saluto.
Cara Claudine,
non saprei dire perché, ma leggendoti il mio pensiero correva alla tua prima pagina di “Tracce”, dove ti definisci acqua (e fuoco) che scorre senza tregua: forse perché anche la musica è qualcosa che scorre, ma lo strano è che scorre (come il tempo), ma contemporaneamente è qualcosa che ferma il tempo. Quando si ascolta musica può capitare di sentirsi fuori dal tempo, ma sempre di scorrere, però in un’altra dimensione, che non è quella dei minuti (o degli anni) bensì, chissà, quella della coscienza interiore, o del cosmo… mi rendo conto di parlare come dici tu tante volte “di pancia”, bisognerà che ci rifletta meglio, ma intanto grazie per questi tuoi pungoli, così vitali. Un abbraccio, Alberto
δάσκαλος…
nell’arte dello scrivere e della percezione. Mi beo nel constatare che “di pancia”,in effetti, ci porta ad essere così affini. Affermi con sagacia che la “musica ferma il tempo” ed è forse per questa ragione che ci lascia sempre attoniti, sbalorditi e a volte smarriti! Nel suo fluire, il compositore [come per il poeta, il pittore, l’attore…] cerca di trascinare l’ascoltatore/spettatore, cerca di portarlo in una dimensione etera, surreale e àtipica. Grazie di vero cuore per le tue considerazioni, carissimo amico, a presto
:-)claudine
La musica è carezza per l’anima. Ti permette di esprimere le sensazioni e le emozioni che, inevitabilmente, si sviluppano lungo il corso della vita. Non importa se il percorso è ancora breve, perchè nella sua brevità si possono toccare corde altissime; le corde del cuore ancora sincero e puro. Cuore di fanciullo e cuore di adolescente. Da cui non resta che imparare, per tornare ad assaporare quanto abbiamo vissuto.
Un sorriso per una serena serata.
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Sorrisi e serenità per una felice continuazione.
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hai scritto un post ricchissimo di emozioni!
ho sempre amato la musica, anche se non l’ho mai studiata seriamente…e credo che non sia mai troppo tardi:-)
le emozioni che trasmetti, io le vivo ogni qualvolta ascolto un brano di classica ad occhi chiusi, ogni qualvolta fotografo uno squarcio di cielo o un fiore, ogni qualvolta sento il canto di un uccello in un bosco..ogni qualvolta la meraviglia del nostro mondo ci parla.
Un salutissimo da Claudio!